Psicoterapia

“Quando due persone si incontrano in modo autentico e profondo,
profondo e autentico è il cambiamento che si genera in entrambe”

E’ ormai verificato e documentato ampiamente che lo strumento terapeutico più efficace è la relazione, l’incontro vero, autentico e profondo tra terapeuta e paziente. Nessuna tecnica, senza questa relazione così particolare e intima, può dare risultati stabili nel tempo.

Per questo il focus della mia attenzione, oltre che sulla “tecnica” (psicoanalitica, psicodinamica, ericksonina, rogersiana, fenomenologica, bioenergetica) che ovviamente rimane fondamentale, è sulla relazione, unica e irripetibile che si crea nell’incontro tra due persone.

 

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L'approccio

Il mio sguardo è infatti rivolto alla persona globale, e non soltanto ai suoi sintomi o alle difficoltà per cui chiede un sostegno. Gli stessi sintomi (disturbi d’ansia, fobie, attacchi di panico, depressione, ipocondria, disturbi psicosomatici, sessuali, alimentari, del sonno, dell’umore, di personalità, disturbi post traumatici da stress…) o le difficoltà (crisi adolescenziali, lutti, problemi relazionali e affettivi, passaggi cruciali…) hanno infatti un senso e un significato solo se contestualizzati nella globalità della persona che ne è portatrice.

 

L'interazione con il paziente

La mia attenzione è dunque rivolta alla persona, con i suoi problemi e con le sue risorse, e all’ incontro che si crea tra noi, tra due persone.

INSIEME  è la parola chiave, il punto centrale: insieme al paziente viene co-costruita la relazione terapeutica, insieme vengono scelte le aree e la tecnica di intervento, insieme vengono scelti i tempi e i modi, nel rispetto dei suoi problemi, delle sue “difese” e soprattutto nella valorizzazione e nell’utilizzazione della sue risorse.

E’ importante che ogni paziente si senta riconosciuto nella sua unicità, accolto e compreso (senza alcun pre-giudizio, né giudizio), sostenuto e valorizzato. E’ importante che senta la verità e l’autenticità del nostro incontro, della relazione tra due persone “vere”.

Quindi nessun intervento è “pre-confezionato”, a “taglia unica”, tutto il percorso è costruito, valutato, e soprattutto vissuto, insieme al paziente.

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